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Per il contributo a fondo perduto

| Fisco e Tributi|

 

Commercianti, artigiani e coltivatori diretti (ma anche le partite Iva della gestione separata già pensionati), invece, possono fare domanda alle Entrate per accedere a un contributo a fondo perduto che a maggio sostituisce l’indennità Inps di marzo e aprile, con requisiti nuovi. Occorre avere una partita Iva, l’attività non deve essere cessata al momento della presentazione della domanda di aiuto (operazione ancora non possibile), e nell’ultimo periodi di imposta ricavi o compensi non devono aver superato i 5 milioni di euro (per il settore agricolo si veda l’articolo in pagina).

Oltre a ciò, deve essersi verificato un calo del fatturato o dei compensi: quelli di aprile 2020 devono essere inferiori ai due terzi di quelli di aprile 2019. Per il calcolo vale la data di cessione dei beni o della prestazione di servizi. A questo riguardo Assosotfware ha evidenziato alle Entrate la necessità di chiarimenti per le varie tipologie di operazioni, auspicando che si faccia riferimento alla data delle fatture del periodo a prescindere dalle singole casistiche.

Comunque la riduzione del fatturato non è richiesta se l’attività è stata avviata a partire da gennaio 2019, oppure se si ha il domicilio fiscale o la residenza operativa in un Comune già colpito da una calamità con conseguente stato di emergenza.

L’importo del contributo a fondo perduto è variabile. È del 20% dei ricavi persi, aprile su aprile, se nel 2019 il totale degli stessi non ha superato 400mila euro; è del 15% di quanto perso se nel 2019 erano oltre 400mila e fino a un milione di euro; è del 10% di quanto perso se l’anno scorso i ricavi erano oltre 1 e fino a 5 milioni di euro.

In ogni caso vengono erogati almeno mille euro alle persone fisiche e almeno 2mila euro ad altri soggetti.